Marco, per me il significato è ancora più chiaro nell’ esempio:
Kant assegna alla logica, quindi, attraverso l’imperativo categorico il dovere di determinare la correttezza o meno di un’azione. Esso si fonda sull’idea della massima che divenuta universale contrddice sé stessa. L’esempio adatto è quello di chi si rifiuta di aiutare gli altri, perché è indifferente alle loro sorti. Kant, in questo caso, ci dice che un mondo in cui ognuno pensi solo alla propria felicità è coerentemente immaginabile; Kant, tuttavia, ci mostra come una volontà che istituisse questo principio si auto-contraddirebbe, poiché ogni singolo perderebbe la possibilità di essere soccorso nel momento del bisogno e questo non è razionalmente desiderabile da alcuno.
fonte: Wikipedia – sotto GNU Free Documentation License
Mi sembra di esser tornato alle medie con il tuo post e con quello di Sbarrax 😀
Peccato aver messo negli scatoloni i libri di Filosofia, altrimenti potevo fare un confronto con quello che diceva l’analisi che fa il libro sulla logica kantiana
nasce tutto da questo bel post di Marco.
🙂
Avevo letto il post ma non i commenti. Infatti solo ora capisco questi scambi “filosofici” 😀