I propositi per l’ anno nuovo del buon keltik sono semplici:
1) studio di una nuova licenza per questo blog, *molto* restrittiva;
2) nessuna nuova guida ospitata su spazi diversi da questo;
3) riduzione a zero di qualsiasi intervento di aiuto in un qualsiasi forum.
Chi mi conosce sa quanto ho scritto e quanto ho contribuito finora alla comunità. Purtroppo però trovo la nuova generazione di utenti gnu/linux mediamente ignorante, scansafatiche e in contrasto con *tutto* quello in cui ho creduto fin da quando ho incontrato il software libero. Non posso fare a meno di considerare che l’ aver portato gnu/linux alla massa abbia fatto davvero male a gnu/linux che, come mi ricordava qualcuno in qualche mailing-list, dal punto di vista filosofico è una cultura e non un fatto tecnico. Se il lato tecnico (linux) è stato recepito, quello culturale (gnu) latita.
Proprio in questi giorni, riflettendo su episodi che si fanno ogni giorno più frequenti, che mi amareggiano e chi hanno allontanato pian piano dal software libero, ho inserito tra le pagine statiche del blog quella relativa alla cultura hacker. Ricordo perfettamente di averla pensata, scritta, riveduta e pubblicata *insieme* a TheNoise per quel bellissimo “viaggio” che è il wiki di Debianizzati, in perfetto, puro, spirito collaborativo.
Mi piace ricordare qui, al termine del viaggio, chi per me è stato maestro e compagno di viaggio. Penso a Raval e Sbarrax ed alle soddisfazioni e rigore morale di softwarelibero.kuht.it; penso a MaXer, TheNoise, ldonesty, debian, Fra di www.debianizzati.org ed alle scelte prima morali che tecniche che ci hanno accomunato.
Insomma, per parafrasare una frase che ci ha fatto sempre ridere: “‘fanculo me e gli hackers”. Punto e a capo.
“fanculo te e gli hackers” lol, quanti ricordi caro keltik e a così tanti anni di distanza continuo a sghignazzare pensando a quella situazione e a quella frase e mi rendo conto quante poche persone siano state in grado di capire e di condividere quegli ideali che ci hanno fatto incontrare e fare cose assieme. E non erano affato banali; come dici tu, non si trattava affatto di una questione tecnica ma adirittura di una visione della vita diversa, una grande bellissima utopia che, per sua natura finiva per avere un sacco di risvolti pratici per la gente e proprio per questo non posso che condividere il tuo sfogo. Senza rendermene conto stò declinando i verbi al passato perchè ormai anche io mi sento lontanissimo da quelle situazioni.
Ma di una cosa sono sicuro: non è stato tempo perso, almeno per me è stato un bellissimo percorso fatto di grandi esperienze, emozioni e di persone che mi hanno fatto crescere moltissimo dal punto di vista umano e una di queste sei tu.
Tu puoi mettere tranquillamente quel punto e a capo a testa alta e con la tua coscienza sociale e civile a posto, così come l’ho fatto io. La nostra parte l’abbiamo fatta fratello ed ho la certezza che ognuno a modo suo continuerà a farla con gli amici, parenti, sul posto di lavoro etc. perchè quell’utopia è difficile da cancellare o dimenticare.
Un abbraccio
Hasta pronto.
Valerio
“L’utopia è come l’orizzonte, mi avvicino di due passi e si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non lo raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare.”
[Eduardo Galeano]
“Purtroppo però trovo la nuova generazione di utenti gnu/linux mediamente ignorante, scansafatiche e in contrasto con *tutto* quello in cui ho creduto fin da quando ho incontrato il software libero.”
come non quotarti
Ormai se non c’e’ il cubo che gira la distro non la monta nessuno, sara’ per questo che la debian “originale” versa, economicamente parlando, in cattive acque ???
;-(
Penso che le varie distribuzioni debbano fare un po’ di autocritica al riguardo. Il senso e la filosofia di linux vengono messi in secondo piano dalle stesse distribuzioni (nessuna esclusa), che vengono presentate come entità a se stanti, in alcuni casi come sistema operativo autonomo.
Nelle guide per i nuovi utenti il richiamo alla filosofia di Linux è sempre più flebile, il “che cosa è …” viene sostituita da “come si fa a …”; non è più richiesto (o sempre meno) una conoscenza almeno superficiale di Linux, non sono più consigliate letture propedeutiche su Linux (ad es. “appunti di informatica libera”, la mia prima lettura su Linux). Aggiungiamo le guerre di campanile, che fanno perdere il senso dell’unità della comunità di Linux e il risultato è assicurato.
questo è UNO dei motivi che mi hanno fatto incazzare (l’ultimo di 1000,davvero…)
guardate questa *mia* guida, scritta il 23 novembre 2007 e confrontatela con questa, scritta il 30 gennaio 2008. L’autore ha pure il coraggio di lamentarsi delle scopiazzature …
voglio dire … non ha nemmeno cambiato niente. :-/
Ps.: la linko solo perchè tanto i links nei commenti sono tutti “no-follow”.
dimenticavo …
@Raval: Valerio, tu sai quanto sia stato importante per me incontrarti e poterti ascoltare. Sei sempre nel mio cuore (eterosessualmente parlando);
@lospippolo: che bello leggerti! mi ero perso l’indirizzo del tuo sito.
@marco: è vero, ma anche noi utenti abbiamo le nostre colpe … tu parli di “linux”, io parlo di “gnu/linux”. E’ diverso.
😉
Anche per me e’ un piacere leggerti. Anche le ricette di pesce, :-Q_
Caro keltik…….. hai perfettamente ragione! ci siamo un pò conosciuti sul forum debianizzati.org. credo che sai anche come la penso riguardo a certi argomenti. Quindi non posso far altro che ripetere: hai perfettamente ragione. Sto meditando la stessa cosa anche io: ritornare a vita privata, come ho fatto in tanti anni prima del 2005. tanto ormai le comunità…. sono quello che sono. Non lo sò se il portare gnu/linux alla massa abbia fatto male. certo è che non hanno proprio giovato le varie canonical e compagnia bella! ma che vuoi…. oggi anche chi è impegnato in gnu/linux attivamente, poi utilizza messenger o skype o dual boot con windows e se ne vanta. sono davvero stufo anch’io. affanculo tutto e tutti i venduti che stanno uccidendo il software libero!!!!
Salve a tutti.
Credo di capire molto lo stato d’animo di keltik, Raval e chi come loro ha fatto molto “in tempi non sospetti”.
Io ho cominciato una presenza pubblica e attiva (nei limiti delle mie conoscenze) in una comunità che si focalizza sull’opensource, proprio all’interno di un progetto iniziato anche da keltik stesso.
Nel mio piccolo (due anni) ho assistito all’involuzione degli utenti che la diffusione spesso (sempre?) si porta dietro. Intuisco (o ci provo) quindi quanto debba essere duro per che ha fatto molto di più da molto più tempo.
Nonostante la comprensione, non può non fare un po’ male leggere queste righe. Avere alle spalle persone così fa sentire più sicuri di non sbagliare strada. In pubblico o privato questa strada la voglio continuare. Per ora anche in pubblico.
In ogni caso vi ringrazio.
Mi permetto una sola considerazione. Nella repubblica utopica di Platone al governo c’erano i filosofi. Se l’intera città fosse stata costituita da filosofi (nel senso platonico del termine, non accademico!) sarebbe certamente stato più facile governare, ma neppure Platone poteva pretendere che l’intera comunità fosse fatta interamente di filosofi. È allora il caso di smettere di affermare la parte gnu del discorso adesso che la parte linux va (relativamente) tanto?
Per me è gnu che conta. Gnu è semplicemente naturale che sia.
Buon gnu/* a tutti.
GipPasso
Ora scrivo qualche cosa pure io 🙂
Caro keltik, ci conosciamo da un bel po’ di tempo e tu sei una delle persone che ha formato una parte di me molto importante (se qualcuno fraintende lo picchio 😀 )!
mi hai aperto la mente alla cultura del FreeSoftware come etica, come modo di pensare… cosa che non conoscevo 🙁 affrontavo solo il lato “tecnico” delle cose. stop.
Abbiamo combattuto battaglie, per liberarci e liberare il nostro sogno di una comunità libera da… la lista è troppo lunga, diciamo solo LIBERA! Debianizzati.Org è stata l’incarnazione di questo…
però, uomo dalla doppia K, hai ragione… non è, però, solo un problema di Debianizzati… è un problema di fondo…
l’espansione di GNU/Linux e l’afflusso di nuove persone ha portato ad un appiattimento delle comunità… nulla me ne voglia nessuno, però ci si trova sommersi di questioni “semplici”, e per semplici intendo… beh… risolvibili con una ricerca… difficilmente si trova una questione ‘strana’ o un qualche cosa di stravagante, che faccia scattare la scintilla della curiosità!
quindi… concordo con te!
😀